Incentivi alla mobilità sostenibile, Ecobonus ed Ecotassa. Queste sono alcune delle più recenti novità introdotte nel nostro Paese dalla Legge di Bilancio. Tre queste, è stata anche aggiornata la disciplina relativa al periodico di collaudo tecnico da effettuare per il proprio veicolo.
Operativa dalla scorsa primavera (precisamente dal 31 marzo 2019), la nuova normativa ha recepito le direttive dell’Unione Europea per contrastare le frodi nella compravendita dei veicoli usati. Sotto la lente d’ingrandimento è finito infatti il chilometraggio delle automobili di seconda mano, troppo spesso alterato al ribasso ai danni del nuovo acquirente. Per ostacolare questa pratica illecita è stato introdotto il certificato di revisione.
Certificato di revisione: cos’è
Il certificato di revisione viene rilasciato da centri e officine autorizzate, ACI e Motorizzazione. Al suo interno sono contenuti diversi dati: luogo e data del controllo tecnico, numero e targa del telaio controllato, categoria del veicolo, lettura del contachilometri, eventuali carenze individuate, livello di gravità delle stesse, risultato del controllo tecnico e data prevista per il successivo, nominativo di chi ha effettuato le verifiche e firma o dati identificativi dell’ispettore responsabile del controllo.
Al termine del controllo tecnico, il documento viene consegnato all’intestatario dell’auto. Successivamente verrà trasmesso al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e verrà reso pubblico e consultabile sul Portale dell’Automobilista, dopo aver inserito il tipo di veicolo da controllare e la relativa targa.
Revisione auto: le scadenze
Non ci sono novità sul fronte dei termini di scadenza per la revisione auto. Come stabilito dall’articolo 80 del Codice della Strada sarà necessaria quattro anni dopo la prima immatricolazione e ogni due anni dopo questo primo controllo. A fronte di una reimmatricolazione di un veicolo già immatricolato in un altro Stato dell’Unione Europea, il certificato rilasciato da quest’ultimo è riconosciuto nel nuovo solo se rispetta la frequenza dei controlli prevista dal nuovo Paese. Il certificato resta valido anche in caso di passaggio di proprietà del veicolo se è stato rilasciato un attestato di controllo tecnico periodico.
Costi e multe
A pesare sul costo della revisione è soprattutto il posto in cui viene effettuata. Presso la Motorizzazione Civile la tariffa prevista è di 45 euro, mentre da un meccanico specializzato si aggira intorno ai 65 euro. Circolare senza la regolare revisione è rischioso: le multe vanno da 168 a 674 euro col raddoppio della sanzione amministrativa in caso di recidiva.
Inoltre, sul libretto di circolazione verrà annotata la dicitura “sospeso” che si traduce nell’impossibilità di muoversi con l’automobile finché non sarà in regola con il controllo tecnico. In caso di circolazione con un veicolo sospeso, le sanzioni previste sono due: una multa da 1.950 a circa 8.000 euro e il fermo amministrativo della vettura per tre mesi. Infine, scatta una sanzione amministrativa di 1.700 euro per chiunque circoli con una revisione falsa.
Fonte dell’articolo: segugio.it