Dal 1° ottobre stop ai veicoli più inquinanti nell’intera area metropolitana
- La bozza dell’ordine del giorno che dovrebbe presto essere discusso in Consiglio metropolitano elenca gli interventi considerati prioritari:
un finanziamento sistematico per il sistema di trasporto pubblico locale che consenta un significativo miglioramento della qualità del servizio in termini di offerta e di rinnovo del materiale viaggiante. - Le amministrazioni locali, dal canto loro, si dovranno impegnare a promuovere la mobilità pedonale e ciclabile, utilizzando gli spazi resi disponibili dalla riduzione dal traffico privato
l’attivazione di incentivi per la sostituzione dei veicoli commerciali più vecchi ante Euro 4 - L’avvio di una campagna di comunicazione rivolta ai cittadini e alle associazioni di categoria, che illustri le misure previste dall’accordo del Bacino Padano e faciliti le amministrazioni nella loro applicazione, in particolare per quanto riguarda le limitazioni previste per l’uso e la sostituzione degli impianti termici a biomasse
- La costituzione di un fondo per garantire la gratuità del trasporto pubblico o un’incentivazione nelle giornate di blocco totale del traffico privato a seguito di un’emergenza ambientale da inquinamento.
Sono state inoltre presentate le misure di limitazione delle emissioni previste in una Delibera della Giunta Regionale dell’ottobre 2017. Tali misure entreranno in vigore a partire dal 1° ottobre prossimo e le amministrazioni locali saranno chiamate ad adottarle in modo uniforme e coordinato sul territorio. L’accordo del Bacino Padano prevede il blocco dal lunedì al venerdì delle autovetture e dei veicoli commerciali con motori diesel fino alla categoria Euro 3. In linea di massima il blocco è previsto dalle 8,30 del mattino alle 18,30, ma proprio l’estensione oraria dello stop ai veicoli più inquinanti dovrà essere oggetto di una concertazione tra i Comuni per rendere l’applicazione della misura omogenea sul territorio e coerente con gli orari dei blocchi stabili ed emergenziali già in vigore e persemplificare l’informazione ai cittadini.
Il blocco dei veicoli più inquinanti nel suo complesso – benzina e gas Euro 0 e diesel fino ad Euro 3 – riguarda il 20% del parco dei veicoli immatricolati nei 33 Comuni interessati: 258.000 auto e veicoli commerciali, che sono responsabili rispettivamente del 26% delle emissioni totali di biossido di azoto e del9% delle emissioni totali di particolato PM10, i due inquinanti per i quali l’area metropolitana torinese non rispetta i limiti, tanto da essere soggetta a procedure di infrazione da parte della Commissione Europea.
UN INVERNO 2017-2018 A DUE FACCE
Sul versante dell’inquinamento atmosferico a Torino e nell’intera area metropolitana la stagione invernale 2017-2018 è iniziata male, ma la situazione è migliorata a partire dal mese di febbraio, grazie alle condizioni meteorologiche più favorevoli, tipiche del periodo tardo-invernale e primaverile. I giorni in cui l’inquinamento a Torino città ha raggiunto il livello 1 sono stati in tutto 39, ma allontanandosi dal centro del capoluogo la situazione migliorava.
Nel 67% delle giornate della stagione invernale a Torino l’allarme è stato a livello zero e il livello 2 si è raggiunto solo nel 7% delle giornate. Come detto, la situazione è stata critica soprattutto nella prima fase dell’inverno, nei mesi da novembre a gennaio. La pianura padana e in particolare l’area metropolitana torinese scontano una situazione geografica e unacircolazione atmosferica particolarmente penalizzanti, il che richiede uno sforzo se possibile maggiore per evitare l’applicazione delle sanzioni previste dalla Commissione Europea, riducendo l’inquinamento da traffico ma anche quello derivante dalla combustione delle biomasse (legna, pellet) e del gasolio. In questo senso è considerata strategica l’estensione della metanizzazione all’intero territorio.
UN MIX DI DIVIETI E PRESCRIZIONI PER RIPULIRE L’ARIA DELL’INTERA AREA METROPOLITANA
Dal confronto tra gli amministratori locali è anche emerso che un miglioramento della qualità dell’aria potrebbe derivare dall’abolizione dei caselli sulla Tangenziale che, a Bruere, a Settimo e a Beinasco creano “tappi” della circolazione. In materia di controllo e limitazione della circolazione dei veicoli più inquinanti, l’Assessore all’ambiente Alberto Unia ha annunciato che la Città di Torino intende richiedere finanziamenti per il controllo elettronico di tali veicoli.
Nei prossimi mesi il lavoro del tavolo sulla qualità dell’aria sarà dedicato ad alcune priorità: attivare, coordinare e uniformare le misure di limitazione della circolazione dei veicoli inquinanti e le misure in caso di emergenza nei Comuni individuati dal protocollo d’intesa del Bacino Padano; coinvolgere nella concertazione il nuovo Comune di Mappano; valutare la possibilità di estendere l’accordo metropolitano all’area più esterna, sia per la rilevazione della qualità dell’aria che quelle di limitazione della circolazione; predisporre sia per i Comuni che aderiscono al protocollo metropolitano (Torino e prima cintura) che per quelli che aderiscono al protocollo padano (Comuni più esterni) ordinanze-tipo con misure stabili ed emergenziali coordinate; confrontarsi con la Regione Piemonte per definire quali limitazioni devono ancora essere inserite nelle ordinanze in materia di biomasse; vietare l’uso generatori di calore con prestazioni inferiori al livello 3 stelle nelle giornate contrassegnate dal bollino arancione o rosso; vietare le combustioni all’aperto nel periodo invernale, introdurre nelle giornate critiche il limite di 19° della temperatura media interna degli edifici; vietare la sosta degli autoveicoli a motore acceso; vietare gli spandimenti zootecnici; introdurre l’obbligo di utilizzare pellet di categoria A1.
Fonte dell’articolo: CittaMetropolitanaTorino